OPIFICIO SONORO MAREMMANO

"Il gruppo nasce nel 2003 con l’intento di unire la tradizione storica della musica cantautorale italiana con atmosfere “rock”, di qui il concetto di “rock d’autore”.
Il nome del gruppo si riferisce alla concezione che i media e la diffusione hanno oggi della musica: quella di “Industria musicale\culturale”.
Coscienti di essere comunque “fabbricanti di canzoni” ci sentiamo più rappresentati dal termine “Opificio”, che indica pur sempre un luogo in cui si “fa”, si “costruisce”, ma con una idea alla base che è quella dell’artigianato, dove ogni prodotto non risulta esser seriale, ma un unicum."


lunedì 23 febbraio 2009

2-2009

Cerco di fare praticamente di tutto
Di fare pratica con la mia mente

Forte di esser forte che la forza non conta
Con uno sguardo rubare con gli occhi

Se un giorno avrò un figlio
Gli insegnerò a volare
Se i tramonti saran bui
Imparerò a sognare
Se un giorno la mia mente
Coverà un sonno eterno
Sarà geniale e divertente
Mettere in crisi un governo
io uno stato differente dalle logiche cristiane
Uccidersi e sparire dalla vista dei normali

Penso che se penso metto in ansia anche Dio
Dio regalami un po’ di dolore

Quanta indifferenza nel tuo piano divino
Per te parla un umano di bianco

Basta parlare di speranza
E di annaffiare il vegetale
Sale il profumo dei fiori in strada
Di chi mi vuole viva
Sono un mammifero impotente
Un acrobata sul nulla
Sono un dramma in televisione
Una chiave per qualcuno
Che apre porte sulla croce e di chi la porta al collo
Di chi magari non mi vuole nel proprio paradiso

mercoledì 11 febbraio 2009

1-2009

Ne valeva la pena di lasciarci la notte
imbottiti di sangue come scimmie ubriache
non concedere al tempo il tempo restante
e sfiorarti leggero ..

Ne valeva la pena ma intento a sentire
stupito dai sensi e dalle tue mani
trovai inelegante tenerti al corrente
di tutta la sete che avevo di occhi

E stanco di scriverti sopra ogni giorno
e stanco di averti come dolce agonia
raccomando ai tuoi dei di avere pazienza
e approfitto della distrazione

Per cantare il mio amore alla luna
all'insonne madre dei curiosi
mi dolgo mia cara e ti prometto
conserverò un momento per pensarti

Terrò sempre nel cassetto al sicuro dalla noia
una foto in controluce del tuo seno
terrò sempre nel cassetto anche un pezzo
della tua fortuna

sabato 22 novembre 2008

Rinascono gli O.S.M

Un silenzio durato mesi…… fino al conseguente scioglimento…..

Gli OSM non dovevano esistere più, le motivazione sono le solite, il nervosismo, il poco tempo a disposizione da dedicarvi, le incomprensioni e le conseguenti diatribe di facciata.

Dopo più di un anno la storia ha fatto il suo corso e a tutti mancavano le sue musiche, si sprecano ore passate al telefono per un confronto amichevole tra i componenti in ballo, c’è la volontà di ricominciare con la vecchia formazione più un nuovo innesto.

La “nuova formazione” è tornata sui propri passi e, spolverata la sala prove, si ricomincia a suonare.

Il ritorno di Francesco Ceri, coautore dei più bei pezzi dell’opificio come Ne vile ne domo oppure Aghi, il ritorno di Riccardo Nucci alle tastiere che assieme ad Andrea Guazzini diedero vita al progetto OSM, Alessio Guazzini tornato al suo vecchio amore, le percussioni, Andrea Gozzi e la sua “foresta di suoni nella chitarra” e ultimo il neoaggiunto batterista Mirko Rosi che ha preso parte al progetto con estrema qualità sonora e dedizione batteristica.

La passione e l’amore per la nostra musica ci ha portato a tornare ….….si ricomincia!